Indignazione dei ciclisti.

Regole non rispettate  dai ciclisti.

Articolo  dal sito: http://it.blastingnews.com/

Ciclismo: arriva la ‘tassa sul sudore’, amatori in rivolta 

Dal 2018 sarà obbligatoria la bike card FCI anche per gli amatori per partecipare a passeggiate e competizioni ciclistiche non agonistiche.

Un vero e proprio terremoto sta scuotendo il mondo del Ciclismo amatoriale. In rete è già stata definita in modo goliardico come ‘tassa sul sudore’ e si tratta dell’obbligatorietà a sottoscrivere la bike card rilasciata dalla Federazione Ciclistica italiana per partecipare a competizioni ciclistiche non agonistiche e passeggiate organizzate da enti e associazioni.

 Cosa cambia per i ciclisti amatori

Il 22 dicembre proprio alla vigilia delle feste e dello scioglimento delle Camere in vista delle nuove elezioni è stata approvata quella definita ormai da molti come la ‘tassa sul sudore‘ o ‘tassa del ciclista della domenica’.

Se gli epiteti spiritosi per definire questa manovra non mancano, anche l’indignazione e la rabbia tra i ciclisti  amatori non manca. Una piccola ma grande rivoluzione per il mondo della bicicletta amatoriale. Prima infatti si poteva partecipare a passeggiate non agonistiche solo con l’iscrizione ad un ente di promozione sportiva e il certificato medico per attività non agonistica. Ora dunque gli appassionati di ciclismo dovranno sottoscrivere la bike card della #feder ciclismo per partecipare alle manifestazioni . Costerà 25 euro e si presenta sotto forma di canone annuo che non porta alcun beneficio ai ciclisti, ne sotto forma di prestazione assicurativa ne con la fornitura di servizi.

Sul Corriere della Sera Renato Di Rocco, Presidente di Federciclismo insiste proprio sui servizi che però non sono ancora chiari: ‘offrirà comunque anche dei servizi. Quali? Ci penseremo”.

Tale misura economica era già nell’aria da tempo, la Federazione infatti aveva già provato a imporre agli organizzatori di manifestazioni ciclistiche un contributo di 1,5 euro per ogni partecipante ma era stati un tentativo vano, fermato dal Coni.

Il buco di bilancio della Federazione

Proprio il Comitato Olimpico aveva contestato qualche tempo fa un buco di bilancio alla Federciclismo di circa 2 milioni di euro. Questa misura introdotta sembrerebbe in qualche modo voler mettere a riparo il deficit sulla pelle dei #cicloamatori. In Italia gli appassionati delle due ruote che partecipano a manifestazioni non competitive sono più di 4 milioni, si tratterebbe di cifre da capogiro. Ancora Di Rocco dalle pagine del Corriere: ‘Ma quale tassa, la nostra è un’iniziativa politica per combattere chi ci fa concorrenza sleale con i contributi pubblici. I soldi serviranno a gestire servizi comuni come la giustizia sportiva’.